lunedì 28 agosto 2017
Auto d’epoca e auto storiche: differenza, bollo e assicurazione
Normativa di riferimento
La regolamentazione delle auto d’epoca fa riferimento a diverse leggi, norme e provvedimenti susseguitisi negli anni, ma alla base di tutto c’è l’articolo n.60 del Codice della strada, che recita così:
Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. perché
destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
Come detto in precedenza, i 20 anni di “vita” della vettura non rappresentano una condizione necessaria e sufficiente affinché possa essere riconosciuta come auto d’epoca. In effetti, per poter ottenere questo titolo l’auto deve essere iscritta ai registri previsti dalla legge (ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI), e ricevere un certificato di rilevanza storica e collezionistica. Ergo, non basta che sia vecchia.
Come direbbe Nanni Moretti “le parole sono importanti”, e se della parole dipendono anche spese come, nel caso specifico, quelle relative al premio assicurativo, al bollo auto e affini, risulta ancora più importante fare chiarezza.
Partiamo, quindi, proprio dalle parole. La legge italiana classifica i veicoli storici in veicoli d’epoca e veicoli di interesse storico e collezionistico. Cerchiamo di fare chiarezza.
martedì 8 agosto 2017
PER GLI AMANTI DELLE AUTO SIAMO STATI A bordo della Alpine A110!
Dal
sedile del passeggero, fin dal primo momento, la nuova Alpine A110 dà
l'impressione di essere una sportiva davvero speciale. "Volevamo la massima agilità" dice Terry Baillon, responsabile sviluppo telaio, mentre viaggiamo a tavoletta nella campagna francese. "Eliminando più massa possibile, è molto più facile".
E lo si avverte nettamente nel modo in
cui la A110 risponde ai comandi e cambia direzione, con un'inerzia
praticamente inesistente. Il peso in ordine di marcia di 1103 kg (con tutti i liquidi e mezzo serbatoio), e la potenza di 260 Cv
del quattro cilindri turbo di 1.8 litri, equivalgono ad un rapporto
peso/potenza di 230 Cv/tonnellata. Lo stesso della Porsche Cayman, ma
quella ha bisogno di 300 Cv per ottenerlo. I dati ufficiali ancora non
ci sono, ma è un'auto molto veloce, con uno 0-100 km/h che ad occhio non
sembra di molto superiore ai 4" e uno 0-160 km/h che sarà sui 12".
Grande assetto
L'abitacolo
è bello, arioso, moderno e lussuoso, i sedili splendidi e la qualità
dell'assetto sorprende, anche perché, nonostante vi sia la consueta
possibilità di intervenire su mappa motore, scarico e cambio con le
varie modalità di guida, il setting degli ammortizzatori rimane sempre lo stesso.
Segno di grande fede da parte di Alpine nel proprio know-how. La A110
scivola sull'asfalto come la prima Lotus Elise, con un assetto che
dialoga con le asperità e regala un grip fenomenale e una compostezza
esemplare, con un soffice rollio tutto particolare. E che sound, per essere un quattro cilindri.
Il fondo completamente piatto comunica
con un diffusore e crea un minimo di deportanza, sufficiente per
consentire alla Alpine di sbarazzarsi di alettoni e spoiler vari, con un
design che si avvicina molto alla A110 originale, con tocchi rétro un
po' ovunque, ma anche elementi modernissimi a partire dai fari a LED. Il
telaio e la carrozzeria sono in alluminio, come in alluminio sono i
sedili, pesanti appena 13.1 kg.
Già ordinabile
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