lunedì 19 dicembre 2016

uno sguardo alle auto storiche


Normativa di riferimento

La regolamentazione delle auto d’epoca fa riferimento a diverse leggi, norme e provvedimenti susseguitisi negli anni, ma alla base di tutto c’è l’articolo n.60 del Codice della strada, che recita così:


Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. perché
destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Come detto in precedenza, i 20 anni di “vita” della vettura non rappresentano una condizione necessaria e sufficiente affinché possa essere riconosciuta come auto d’epoca. In effetti, per poter ottenere questo titolo l’auto deve essere iscritta ai registri previsti dalla legge (ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI), e ricevere un certificato di rilevanza storica e collezionistica. Ergo, non basta che sia vecchia.

Come direbbe Nanni Moretti “le parole sono importanti”, e se della parole dipendono anche spese come, nel caso specifico, quelle relative al premio assicurativo, al bollo auto e affini, risulta ancora più importante fare chiarezza.

Partiamo, quindi, proprio dalle parole. La legge italiana classifica i veicoli storici in veicoli d’epoca e veicoli di interesse storico e collezionistico. Cerchiamo di fare chiarezza.
Auto d’epoca

Le auto d’epoca (così come le moto, e questo vale anche per tutte le successive distinzioni) sono quelle cancellate dal PRA, in quanto non più in possesso dei requisiti minimi per poter circolare liberamente su strada, quindi emissioni di CO2 e consumi, e destinate esclusivamente alla esposizione in un museo o alla partecipazione a eventi e manifestazioni autorizzate.

Queste auto non devono essere immediatamente demolite, e possono ottenere la “qualifica” di “auto d’epoca” sottoponendo la vettura ad una analisi da parte di un tecnico della Motorizzazione Civile che, su richiesta del proprietario, effettua delle verifiche sulle sue condizioni dell’auto e la inserisce, se risultata idonea, in un apposito registro.

A cosa serve se poi, di fatto, non possono circolare liberamente per le strade delle città? Come accennato prima, le auto d’epoca possono circolare, ma solo in occasione di manifestazioni, parate ed eventi (normalmente di carattere rievocativo) lungo percorsi interamente protetti e autorizzati. In occasione di questi eventi le auto d’epoca possono richiedere e ricevere il foglio di via e la targa provvisoria previsti dall’articolo 99 del codice della strada, su autorizzazione dell’ufficio provinciale della Direzione generale della Motorizzazione Civile.

Insomma, non puoi andarci a fare la spesa, ma puoi eventualmente farci un giro in occasioni speciali.

domenica 20 novembre 2016

IL FUTURO DAL MONDO DELLE AUTO


1. Veicolo autonomo almeno in alcune situazioni


Se proprio non riusciremo ad avere entro il 2020 l’automobile completamente gestibile senza il pilota, è probabile che vedremo vetture capaci di essere totalmente autonome in talune circostanze, per lo più su strade rurali senza troppi “intoppi” come ingorghi, semafori non funzionanti o incidenti stradali.
2. Sistemi automatizzati con priorità rispetto ai comandi umani


I robot si sostituiranno all’uomo? Domanda alla quale ora è difficile rispondere, e sicuramente non entro il 2020. Ma sui veicoli saranno presto introdotti sistemi programmati per non rispondere ai comandi umani in situazioni di emergenza. Grazie a particolari sensori, se per esempio stiamo per tamponare o per finire in un burrone, l’auto del futuro si fermerà, anche se noi non riusciamo a frenare.
3. Automobili senza chiave


Come per i dispositivi elettronici che si avviano senza password, ma solo con riconoscimento facciale o vocale, così i veicoli del 2020 potranno essere avviati al comando della nostra voce o via riconoscimento dei nostri occhi. O magari, proprio come alcuni smartphone e tablet, tramite impronta digitale. Sperando sia una migliore forma di sicurezza.



4. Assicurazioni che monitorano 24 h su 24


Entro il 2020 è probabile che le compagnie di assicurazione offriranno una tariffa ridotta ai conducenti che accettano il monitoraggio completo e continuo del loro comportamento in auto. Già qualche proposta “all’avanguardia” esiste. Problemi di privacy? Già su base volontaria i rischi ci sono. E non sappiamo se in un futuro la pratica non possa diventare addirittura prassi, di fatto obbligatoria.
5. Active Window Displays: l’auto che vede al posto nostro


Nel 2020 avremo sul serio degli occhiali in grado di visualizzare immagini vivaci. Immaginate un sistema di navigazione che in realtà mette in evidenza quello che sta per avvicinarsi prima di quando lo potremmo visualizzare noi, ma dal nostro punto di vista, attraverso il parabrezza. Una sorta di Google Glass solo per la strada. Ma più che una realtà aumentata, una realtà anticipata.
6. Remote Shutdown Vehicle: l’arresto dell’auto da remoto


Entro il 2020 l’auto del futuro si arresterà da remoto. Questa tecnologia in realtà già esiste, utilizzata dall’azienda telematica OnStar, che ha già fermato molte auto rubate negli Usa. Ma la previsione è che venga integrata in tutti i veicoli futuri entro i prossimi 5 anni.



7. Monitoraggio sanitario di default


Cinture di sicurezza e servo sterzo in grado di monitorare le funzioni vitali, connessi agli smartphone dei pronto soccorsi: tecnologia che segue le wearable technologies già esistenti, come Band e Health, in grado di monitorare l’attività fisica. Perché si sa che in automobile può succedere di tutto, e non sempre, soprattutto se si è da soli, si ha la prontezza o la possibilità di chiamare i soccorsi.
8. Super car super leggere con prestazioni eccezionali


Automobili leggere con più di 600 cavalli di potenza: Ford ha presentato un veicolo, una vera e propria super car, dotato di motore twin-turbo che offrirà prestazioni eccezionali, con un corpo in fibra di carbonio. Ed entro il 2020 vedremo la prima vera e propria automobile in grado di essere super potente e super leggera.
9. Automobile completamente connessa


Anche le auto saranno connesse, sempre e comunque, tramite smartphone o tablet in grado di comunicare con il veicolo. Questo già era previsto, ma entro il 2020 sarà la vettura media ad avere queste funzionalità, il che significa che i nostri veicoli forniranno continue informazioni di marketing a case automobilistiche e aziende terze.



10. Suv e auto “unite”


L’auto del futuro potrebbe essere un Suv leggero entro il 2020, con pannelli della carrozzeria tipici di un’automobile “tradizionale”, motori avanzati che ritraggono il tetto (come nelle cabriolet) e vetri laterali sui pannelli inferiori dell’abitacolo. La domanda di Suv d’altronde è in crescita, quindi perché non favorirla su larga scala?

domenica 13 novembre 2016

Miscela e Olio al 2 per cento!




La Vespa d’epoca, quelle senza miscelatore, necessitano di lubrificante in quantità pari al 2% del totale carburante presente nel serbatoio.

In realtà il termine preciso dovrebbe essere: Preparare una miscela di olio e benzina, con una percentuale d’olio del 2%. Tale percentuale è ancora oggi utilizzata da molti scooter moderni, che però utilizzano come le auto, un serbatoio d’olio e un serbatoio benzina separati. Un miscelatore crea la giusta miscela nella giusta quantità.

Anni fa esistevano infatti presso le stazioni di servizio, erogatori al 2%, composta da una normale “pompa” di benzina, con due tubicini, il primo più grande in cui veniva erogata benzina e un altro tubicino aggiunto, più piccolo, erogava olio nella misura del 2%.

A quei tempi, si parlava di benzina rossa, sostituita poi da quella verde meno inquinante. Conseguentemente la “miscela”, è stata praticamente abolita ed oggi è impossibile trovare erogatori di miscela.

Chi possiede un mezzo d’epoca deve combattere quindi con questi due problemi, utilizzare benzina verde e miscelare olio al 2%.

I problemi sono tanti, anche se facilmente risolvibili, per esempio, come calcolare in modo rapido il 2% quando facciamo rifornimento, quale olio comprare, come versarlo nel serbatoio, senza sporcarsi, ecc…

domenica 30 ottobre 2016

Come frenare una moto in corsa

 

La mia esperienza e sopratutto le dure cadute mi hanno insegnato che la prima regola di un buon motociclista è quella di non inchiodare mai,sia con il freno anteriore che con quello posteriore, cercando di graduare la tirata del freno facendo perdere velocità alla moto.
Quando si guida una moto non bisogna mai distrarsi, bisogna avere il perfetto controllo del veicolo e sopratutto dei freni, cercando sempre di avere la mano ed ilpiede pronti ad interagire con il freno.

CONOSCERE IL FRENO

I freni di ogni moto sono essenzialmente uguali ma con i passere del tempo e sopratutto con l'usura questi possiamo dire che si personalizzano , quindi la leva del freno va sempre controllata ad ogni partenza in modo da avere un orientamento sulle sue prestazioni.

FRENATE BRUSCHE.

Il terrore di ogni motociclista è quello di trovarsi improvvisamente davanti ad un ostacolo invaricabile che lo costringe ad una frenata improvvisa e brusca,il consiglio è quello di frenare con il freno posteriore in un primo momento e poi utilizzare quello anteriore in modo da poter dare stabilità alla moto e domarla nel migliore dei modi.

domenica 16 ottobre 2016

COME PULIRE L'ARIA CONDIZIONATA DELL'AUTO





Devi sapere innanzitutto che l’aria che fuoriesce dai bocchettoni del climatizzatore dell’auto è di fondamentale importanza perché comporta riscaldamento in inverno e refrigerio in estate. Per avere sempre pulita l’aria condizionata della tua auto è necessario mantenere tutto l’anno i filtri ben puliti, perché l’aria che proviene dall’esterno può essere carica di sostanze nocive di cui l’abitacolo si impregna, facendo respirare aria tossica al conducente e ai passeggeri. I filtri dell’aria hanno appunto la funzione di filtrare l’aria e di renderla respirabile, ecco perché tenere sempre funzionanti e puliti i filtri dell’aria è salutare!

Ma come pulire l’aria condizionata auto e come fare quindi la manutenzione del climatizzatore della macchina?Per prima cosa, per pulire l’aria condizionata dell’auto, è necessario avere in dotazione dei filtri nuovi, un compressore o aspiratore e un prodotto detergente per eliminare tutti i residui.
Se l’auto ha già parecchi anni, bisogna controllare che il filtro non sia ormai usurato e, se lo è, bisogna sostituirlo. Per sostituire il filtro dell’aria si deve smontare il coperchio svitando i ganci che lo bloccano e dopo pulirlo dalle impurità. Spesso accade che in queste automobili vecchie sia difficile trovare il filtro dell’aria. Quello che si deve fare in questi casi per trovarlo, è seguire il condotto dell’aria del carburatore o osservare dov’è posizionata la parte finale del distributore della presa dell’aria.
Per qualsiasi dubbio, se non sei molto esperto o se non hai un’ottima manualità, per la sostituzione del filtro dell’aria ti consigliamo di affidarti alla tua officina di fiducia (se cerchi un’officina, la trovi suPitstopAdvisor.com ;)!).
Nel caso di automobili nuove, il filtro è in PVC o in cartone. Per controllarlo, si deve sempre togliere il coperchio e notare se è usurato o sporco. Se lo è, bisogna sostituirlo, se non lo è, basta pulirlo accuratamente.

domenica 2 ottobre 2016

XSR900

 
Dopo il lancio di XSR 700, la nuova XSR900 ha alzato l’asticella delle emozioni di guida nella famiglia legata alla filosofia “Faster Sons” e per celebrare il 60° anniversario Yamaha, tutti modelli Sport Heritage sfoggeranno la leggendaria livrea con grafica speedblock giallo-nera, che rende omaggio alle iconiche due ruote del passato tra le quali la leggendaria TZ750 in livrea giallo-nera guidata da Kenny Roberts negli anni ‘70.
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domenica 18 settembre 2016

Yamaha Tracer 700 - Una tuttofare di qualità

Facile e divertente, la Tracer 700 è un’ottima moto per viaggiare e per imparare, ma anche per la città e per divertirsi. Il motore spinge bene e senza strappi, le sospensioni sono a punto e la dotazione completa. Prezzo competitivo.

 La famiglia delle MT si allarga: dopo le due neoretrò XSR 700 e 900 di quest’anno, la casa di Iwata torna sul tema delle crossover e alla nota Tracer 900 affianca la “piccola” Tracer 700, derivata dalla MT-07. Da quest’ultima arrivano il bicilindrico da 689 cm3 da 74,8 CV e il telaio in acciaio. Diverso dalla naked è invece il forcellone in alluminio (in acciaio sulla MT), più lungo di 50 mm per migliorare la stabilità sul veloce. Le sospensioni hanno escursione di 130 mm (come sulla MT),
ma la loro taratura è stata rivista per adattarsi al carattere di viaggiatrice veloce di questo nuovo modello. Il mono non è regolabile: una mancanza che potrebbe sentirsi in caso di viaggio con passeggero e bagagli. La frenata è garantita da un doppio disco anteriore da 282 mm e da uno posteriore da 245 mm, entrambi controllati dall’immancabile ABS di serie.
 l motore ha un’erogazione ancora più fluida e regolare rispetto alla MT-07, forse per il peso superiore (come la Tracer 900 rispetto alla MT-09), con una spinta comunque sempre adeguata all’impegno e rassicurante. Quando ci si vuole divertire, i CV ci sono, ma non mettono mai in crisi l’aderenza: la mancanza del traction control si sente poco. Il parabrezza regolabile in altezza offre un buon riparo aerodinamico fino a velocità autostradali, superando questo limite i piloti più alti di 175 cm si ritrovano con la parte superiore del casco esposta alle turbolenze. Bene i freni: davanti l’azione è sempre ben dosabile anche dopo chilometri di “strapazzi”, dietro, invece, se si esagera, l’ABS entra in funzione subito.

lunedì 5 settembre 2016

Valentino rossi approda nel mondo dei videogames

Vent’anni sono tanti
Valentino Rossi The Game è un titolo dal carattere enciclopedico: possiamo dire subito che il punto di maggior rilievo del gioco Milestone, infatti, risiede nella importante mole di contenuti e modalità che accoglieranno fin da subito il giocatore. Per prima cosa, vale la pena sottolineare tutte le opzioni di gioco incentrate sulla figura di Valentino, per la maggior parte raggruppate nella sezione “Rossi Experience”; in questa sede troveremo la possibilità di battere i migliori tempi segnati da Rossi su vari tracciati, nonché sfide periodiche basate su moto e circuiti ogni volta differenti. Le opzioni di gioco, poi, continuano con la “Rossipedia”, che include informazioni e riproduzioni fedeli relative a tutte le moto, i caschi e le iniziative più stravaganti del centauro. La modalità che in questo ambito ci ha veramente convinto, però, è chiamata “Eventi Storici VR|46”. In questa sezione Valentino Rossi in persona ci racconterà delle gesta più importanti vissute nel motomondiale durante la sua carriera leggendaria. Potremo così rivivere il duello a quattro tutto italiano avvenuto al Mugello nel 2005, oppure rinverdire i fasti della prima vittoria del Dottore, avvenuta a Brno nel 1996. Questa modalità, oltre a un mero valore informativo, presenta una sfida veramente piacevole da portare a termine; le venti sequenze presenti hanno una durata ben calibrata e hanno obiettivi spesso diversificati tra di loro, aderenti alla realtà. Resistere per qualche giro davanti agli avversari scalmanati di Jerez ‘98, o cercare di superare Dovizioso e Lorenzo a Sepang come nel 2010, regala ottime sensazioni, e rappresenta una ottima chicca per tutti gli appassionati di motociclismo. Oltre a questo, il gioco propone altri eventi speciali dedicati a Valentino: è cosi, infatti, che avremo la possibilità di correre diverse specialità sul famoso ranch vicino Tavullia, ovvero la pista da flat track su cui il Dottor Rossi corre insieme ai piloti della VR 46 Academy; non mancherà neanche il mondo delle quattro ruote, con la riproposizione di tutti gli eventi del Monza Rally Track, completo di prove speciali e sfide dedicate al drifting.

lunedì 22 agosto 2016

Una piccola chicca...La moto di Fonzie



All'inizio nelle registrazione dei primi episodi gli autori hanno fatto provare ad Henry Winkler "The Fonz " una Harley nera ma lui è caduto e ha danneggiato la sua gamba (non era in grado di gestire le dimensioni di questa moto). La moto originale di Fonzie era una Harley Davidson Knucklehead. Henry Winkler ha provato a guidarla , ma la sua dislessia non gli ha permesso di sincronizzare e far funzionare il freno, frizione e cambio. Successivamente gli autori sono passati alla Triumph una moto molto più leggera e semplice da guidare . La maggior parte delle persone lo conoscono con questa moto . Ogni volta che vedete Fonzie in sella ad una moto è solo per pochi secondi. Altre volte negli episodi successivi avevano legato la moto sopra ad un carrello mobile che non ne consentiva la caduta riprendendo l'attore dalla vita in su.

Per non parlare dello stunt men e delle controfigure che hanno usato per lui (per ovvi motivi di sicurezza) ogni volta vi era una scena d'azione o la scena dove lui salta i bidoni davanti al locale di Arnol's. Le Moto viste nella serie televisiva HAPPY DAYS sono diverse. Dovete sapere che Henry Winkler (Fonzie) in realtà non ha guidato quasi mai la sua moto. Durante le riprese, la moto, è molte volte ferma sul cavalletto.

domenica 24 luglio 2016

VALENTINO ROSSI THE GAME

Vent’anni sono tanti
Valentino Rossi The Game è un titolo dal carattere enciclopedico: possiamo dire subito che il punto di maggior rilievo del gioco Milestone, infatti, risiede nella importante mole di contenuti e modalità che accoglieranno fin da subito il giocatore. Per prima cosa, vale la pena sottolineare tutte le opzioni di gioco incentrate sulla figura di Valentino, per la maggior parte raggruppate nella sezione “Rossi Experience”; in questa sede troveremo la possibilità di battere i migliori tempi segnati da Rossi su vari tracciati, nonché sfide periodiche basate su moto e circuiti ogni volta differenti. Le opzioni di gioco, poi, continuano con la “Rossipedia”, che include informazioni e riproduzioni fedeli relative a tutte le moto, i caschi e le iniziative più stravaganti del centauro. La modalità che in questo ambito ci ha veramente convinto, però, è chiamata “Eventi Storici VR|46”. In questa sezione Valentino Rossi in persona ci racconterà delle gesta più importanti vissute nel motomondiale durante la sua carriera leggendaria. Potremo così rivivere il duello a quattro tutto italiano avvenuto al Mugello nel 2005, oppure rinverdire i fasti della prima vittoria del Dottore, avvenuta a Brno nel 1996. Questa modalità, oltre a un mero valore informativo, presenta una sfida veramente piacevole da portare a termine; le venti sequenze presenti hanno una durata ben calibrata e hanno obiettivi spesso diversificati tra di loro, aderenti alla realtà. Resistere per qualche giro davanti agli avversari scalmanati di Jerez ‘98, o cercare di superare Dovizioso e Lorenzo a Sepang come nel 2010, regala ottime sensazioni, e rappresenta una ottima chicca per tutti gli appassionati di motociclismo. Oltre a questo, il gioco propone altri eventi speciali dedicati a Valentino: è cosi, infatti, che avremo la possibilità di correre diverse specialità sul famoso ranch vicino Tavullia, ovvero la pista da flat track su cui il Dottor Rossi corre insieme ai piloti della VR 46 Academy; non mancherà neanche il mondo delle quattro ruote, con la riproposizione di tutti gli eventi del Monza Rally Track, completo di prove speciali e sfide dedicate al drifting.

mercoledì 13 luglio 2016

XSR900 YAMAHA



2016-XSR900-Studio-002Dopo il lancio di XSR 700, la nuova XSR900 ha alzato l’asticella delle emozioni di guida nella famiglia legata alla filosofia “Faster Sons” e per celebrare il 60° anniversario Yamaha, tutti modelli Sport Heritage sfoggeranno la leggendaria livrea con grafica speedblock giallo-nera, che rende omaggio alle iconiche due ruote del passato tra le quali la leggendaria TZ750 in livrea giallo-nera guidata da Kenny Roberts negli anni ‘70.

domenica 12 giugno 2016

COME PULIRE IL RADIATORE


Vi spiegherò qui come fare la pulizia del radiatore della vostra moto o della vostra auto; soprattutto con la bella stagione, il vento e l’utilizzo, il radiatore si sporca e si rende necessario fare la pulizia dello stesso quindi cercherò di spiegarvi come fare sia la pulizia esterna che quella interna per rendere come nuovo il vostro amato radiatore dell’auto o della moto
PULIZIA ESTERNA
Per la pulizia esterna i metodi che si possono adottare per pulire un radiatore da insetti, sassi, polvere, foglie e fango sono questi.
1) Semplice aria compressa
Si utilizza l'aria compressa per pulire il radiatore. Per una migliore pulizia consiglio di far passare l'aria da dietro verso davanti.
2) Acqua a bassa pressione.
Questo metodo usa l'acqua dell'impianto idraulico prelevata attraverso un tubo di tipo ''giardinaggio'' e ovviamente si deve aumentare leggermente la pressione con il dito. Vale sempre la stessa regola del pulire dal dietro verso davanti.
3) Il terzo metodo consiste nell'usare l'idropulitrice che si usa anche negli autolavaggi. C'è chi sostiene che le alette del radiatore si pieghino e si rompano e c'è chi sostiene il contrario. Se proprio volete usare questo metodo almeno cercate di stare il più lontano possibile.
PULIZIA INTERNA
Nella pulizia dell'interno i metodi usati sono veramente molti e io ne descriverò solo alcuni.

1) Liquido fast flush.
È un liquido venduto dalla maggior parte di case che vendono prodotti specifici. Per utilizzarlo basta aggiungerlo al normale liquido di raffreddamento e fare qualche chilometro (circa 25 bastano) e dopo svuotare il sistema di raffreddamento e lavare con acqua. Infine rimettere l' acqua+antigelo.

2) Acido citrico.
Questo metodo sfrutta la capacita corrosiva dell'acido citrico nei confronti del calcare. L' acido citrico è reperibile in molti supermercati in quanto i prodotti in polvere per la pulizia di macchine del caffè contengono acido citrico puro in polvere. Sciogliere circa 0,25kg per litro nel sistema di raffreddamento e far girare il motore al minimo per una decina di minuti dopo lavare con acqua e riempire di nuovo con acqua+antigelo.

3) Metodo con aceto.
L'aceto può essere semplicemente usato al posto del acido citrico con una proporzione leggermente minore. Stesso metodo di utilizzo.

4) Ammoniaca.
Uguale all'acido citrico e all'aceto.
Per la pulizia interna consiglio il primo metodo in quanto il prodotto che si utilizza è studiato appositamente per far quello, mentre gli altri essendo sostanze acide e basiche, anche se deboli, possono corrodere il radiatore o rovinare le parti in gomma.
Non dovrebbe essere molto difficile effettuare l’operazione di pulizia del radiatore della vostra auto o moto ma come sempre prestate la massima attenzione se non siete degli esperti e rivolgetevi all’officina

domenica 15 maggio 2016

QUEL MALEDETTO FENOMENO !!!



Il fenomeno dell'aquaplaning si verifica quando l'acqua, che si interpone tra gli pneumatici e la strada, non riesce ad essere espulsa. L'acqua si accumula davanti alle ruote finché la sua pressione supera quella esercitata al suolo dagli pneumatici, che perdono così l'aderenza con il manto stradale. Questa perdita di aderenza fa slittare le ruote e impedisce al veicolo di rispondere correttamente ai comandi del conducente come la sterzata, la frenata e l'accelerazione. In questi casi, il veicolo può andare fuori controllo, sbandare o finire in testacoda. Una situazione potenzialmente pericolosa.

Come prevenire o ridurre l'aquaplaning

Controllare regolarmente lo stato e la pressione degli pneumatici. Una pressione insufficiente aumenta notevolmente il rischio di aquaplaning. Se la pressione degli pneumatici è inferiore del 30% rispetto alla pressione raccomandata, il rischio di aquaplaning aumenta sensibilmente.

Controllare l'usura degli pneumatici e la profondità del battistrada. Maggiore è la profondità residua della scultura battistrada, maggiore è la quantità di acqua che lo pneumatico riesce a smaltire, riducendo così il rischio di aquaplaning.

Moderare la velocità. Soprattutto in prossimità di pozzanghere e importanti spessori d'acqua.

Da cosa è provocato l'aquaplaning?


La presenza di un importante spessore d'acqua sulla strada può causare una perdita di contatto fra il veicolo e il manto stradale. Quando uno pneumatico attraversa una superficie inondata a velocità sostenuta, provoca l'innalzamento di un piccolo muro d'acqua davanti a sé. L'impatto del battistrada sul bagnato, nella zona anteriore all'area di contatto, genera un aumento di pressione dell'acqua. Se tale pressione supera la pressione media esercitata sul manto stradale dallo pneumatico, questo perde la capacità di espellere l'acqua e si stacca dal suolo. Quanto più aumentano lo spessore dell'acqua e la velocità del veicolo, tanto più l'effetto si amplifica, arrivando a compromettere la tenuta di strada. Per avere prestazioni ottimali sul bagnato, con importanti spessori d'acqua, è necessario consentire agli pneumatici di espellerla, in modo da ripristinare una superficie di contatto asciutta.

Rapporto tra profondità delle scanalature e spessore dell'acqua

La maggior parte degli incidenti da aquaplaning possono essere evitati grazie alla scultura presente sul battistrada e alla forma dell'area di contatto. Con l'usura, tuttavia, la profondità della scultura si riduce e quindi si riduce la capacità dello pneumatico di contrastare il fenomeno dell'aquaplaning. Più è elevato lo spessore dell'acqua, prima perderete aderenza.

Sistema Anti Surf: ottimale aderenza sul bagnato


Quando il manto stradale è coperto da uno spesso strato d’acqua, la maggior parte degli pneumatici sono soggetti all’aquaplaning. Grazie alle tecnologie Michelin, quali ad esempio il Sistema Anti Surf, ora avete più possibilità di evitare l'aquaplaning, mantenendo la migliore aderenza possibile. Disponibile su pneumatici come, questa tecnologia migliora le prestazioni sul bagnato. La forma curvilinea delle spalle, appositamente studiata, consente allo pneumatico di beneficiare di una zona più ampia di espulsione dell’acqua, allontanando il fenomeno dell'aquaplaning, senza però ridurre la quantità di gomma a contatto al suolo buzzoole code

lunedì 18 aprile 2016

ASFALTO DRENANTE




La manutenzione dell'infrastruttura  è fondamentale per la sicurezza e il comfort di viaggio dei clienti. Per questo motivo Autostrade per l'Italia opera con impegno costante per garantire condizioni di efficienza funzionale e aumentare gli standard di sicurezza della sua complessa ed estesa rete.
Essenziale per la sicurezza è la cura delle pavimentazioni.
Sulla rete di Autostrade per l'Italia, tra il 2003 e il 2008, si sono registrati volumi di intervento molto elevati in termini di stesa di nuovi asfalti (metri quadrati trattati), come emerge dalla tabella "Volumi di intervento".
Dal 2009 la tendenza si inverte e diminuiscono gli interventi necessari grazie al minor numero di difetti riscontrati. Un risultato raggiunto in seguito alla velocissima crescita delle superfici trattate in soli sei anni.
Per queste ragioni cambia la strategia di mantenimento che oggi persegue principalmente l'obiettivo di preservare gli alti livelli qualitativi raggiunti.

domenica 10 aprile 2016

La famiglia MT si allarga con la piccola bicilindrica Yamaha MT-03.



Guardare oltre. Oltre al rispetto stetto della tradizione, del conformismo, della facciata stereotipata che comunemente si attribuisce al Giappone. E' questo l'obiettivo che ci siamo dati presentando nel 2013 la famiglia Mt. Ispirata alle subculture alternative che rappresentano il cosidetto Dark Side of Japan, la rivoluzionaria gamma MT ha portato una ventata d'aria fresca per le strade d'Europa. Ora è tempo per un nuovo, emozionante capitolo grazie alla nascita della MT-03: una due cilindri agile, leggera e facile da gestire, che offre nuove ed emozionanti prospettive e o stile "mass forward" del corpo, rappresentano una nuova tendena nei mezzi a due ruote, una speciale attitudine dinamica ed emozionante che sta catturando l'immaginazione dei motociclisti di oggi e di domani. La nuova MT-03 è stata progettata per esssere facilmente accessibile a tutti i tipi di rider, dai neopatentati ai possessori di una 125cc che prendono in considerazione l'idea di un upgrade, ma anche ai motociclisti più esperti che sono alla ricerca di un secondo mezzo da usare tutti i giorni.