domenica 18 febbraio 2018

REVISIONE AUTO...TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

La revisione auto è una procedura obbligatoria che i possessori di un’automobile devono effettuare entro dei termini prestabiliti dalla legge. E’ infatti severamente vietato circolare con la revisione auto scaduta, poiché si rischiano sanzioni pesanti che vanno da multe salate fino alla confisca del veicolo.
La revisione auto ha costi e tempistiche differenti a seconda di dove la si effettua e anche le scadenze sono diverse a seconda che si tratti della prima revisione auto oppure no. Di seguito chiariremo ogni dubbio.

Scadenza revisione auto

La prima revisione auto deve essere effettuata a quattro anni dall’immatricolazione del veicolo, entro il termine del mese di rilascio della carta di circolazione. Dopodiché, le successive revisioni auto devono essere fatte ogni due anni, sempre entro l’ultimo giorno del mese in cui era stata effettuata la revisione precedente. Ad esempio, chi ha effettuato la revisione auto il 10 aprile 2017 avrà tempo fino al 30 aprile 2019.

Costo revisione auto e dove effettuarla

La revisione auto si può effettuare alla Motorizzazione civile oppure presso uno dei centri di revisione, vale a dire le officine autorizzate.
Per quanto riguarda le tariffe, se ci si rivolge alla Motorizzazione il costo della revisione auto è di 45 euro, mentre nei centri di revisione si pagano 66,88 euro.
Durante la revisione auto vengono fatti i seguenti controlli:
  • pneumatici: tipo e corrispondenza con quanto indicato sulla carta di circolazione, verifica ruota di scorta, circolazione, usura e convergenza;
  • vetri: integrità e omologazione;
  • cinture di sicurezza: integrità, efficienza e omologazione;
  • numero motore: corrispondenza con quanto indicato sulla carta di circolazione;
  • targa anteriore e posteriore: integrità e corrispondenza con quanto indicato sulla carta di circolazione;
  • impianto elettrico: integrità ed efficienza;
  • prova fari: regolazione;
  • prova freni: efficienza e usura pastiglie;
  • prova rumorosità: rientro nei limiti indicati sulla carta di circolazione;
  • prova fumi: rientro nei limiti delle norme vigenti;
  • prova giochi e sospensioni: integrità ed efficienza;
  • carrozzeria: integrità e assenza di ruggine;
  • triangolo;

Auto senza revisione, le sanzioni previste

In base al Codice della strada, chi viene sorpreso a circolare con auto non revisionata rischia pesanti sanzioni, come spiega l’art. 80 comma 14: «Chiunque circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 168 euro a 674 euro».
E ancora: «Tale sanzione è raddoppiabile in caso di revisione omessa per più di una volta».
Dopo che si è stati sorpresi su strada con l’auto non revisionata, l’auto può circolare solamente per andare ad effettuare la revisione. Ed è bene fare attenzione perché «nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.941 euro a 7.767 euro». Ma non è tutto, perché oltre alla multa viene applicato il fermo del veicolo per 90 giorni.
E in caso di violazioni reiterate? In questo caso la sanzione accessoria è quella della confisca del veicolo.
Ricordiamo infine quanto stabilito dall’art. 80 comma 5 del Codice della strada: «Gli uffici della Direzione generale della M.C.T.C., anche su segnalazione degli organi di polizia stradale, qualora sorgano dubbi sulla persistenza dei requisiti di sicurezza, rumorosità ed inquinamento prescritti, possono ordinare in qualsiasi momento la revisione di singoli veicoli».

Novità revisione auto, cosa c’è di nuovo

Per recepire la direttiva europea 2014/45, il governo italiano ha attuato una stretta sulla revisione auto che entrerà in vigore nel maggio 2018.
In particolare, il giro di vite dovrebbe colpire soprattutto i “furbetti del contachilometri”, cioè coloro che manomettono il chilometraggio della macchina per farla sembrare più giovane. Usiamo il condizionale perché la stretta sul contachilometri esiste già dal 2010, ma fino ad oggi non si è ancora riusciti a farla rispettare in maniera concreta (il problema è attualmente allo studio della Motorizzazione).
L’altra novità sarà l’emissione del certificato di revisione, che accompagnerà l’auto per tutta la sua vita e conterrà una serie di dati in relazione al chilometraggio, con l’obiettivo di porre un freno alle frodi nell’ambito della compravendita dei veicoli usati

domenica 11 febbraio 2018

Moto militari: la Moto Guzzi 500 Alce del Regio Esercito

Dopo avervi presentato vari modelli di moto militari del passato, tra cui la rarissima Type 97 dell'esercito nipponico, proseguiamo la nostra ricerca sulle due ruote della Seconda Guerra Mondiale che probabilmente alcuni di voi conosceranno, visto che parliamo di un vero e proprio pezzo di storia del motociclismo italiano.
Mi riferisco alla Moto Guzzi 500 Alce, semplicemente conosciuta anche come Guzzi Alce, prodotta dalla casa di Mandello del Lario dal 1939 al 1943 per l'allora Regio Esercito Italiano e utilizzata dapprima dalla PAI (Polizia dell'Africa Italiana) ma poi impiegata su tutti i fronti dove combatterono le nostre forze armate. E questo dovrebbe già dirla lunga sulle qualità meccanica dell'Alce, che resistette alle sabbie del deserto libico e ai rigori delle steppe russe, dove fu utilizzata in ogni reggimento operativo come mezzo esplorante e come moto prediletta dai bersaglieri motociclisti.Nata per sostituire la GT 20, venne prodotta in oltre 6000 esemplari (pensate che differenza rispetto ai 90 mila della controparte statunitense, l'Harley Davidson WLA) in versione monoposto, biposto, sidecar e addirittura motocarro: quest'ultimo, chiamato Trialce, poteva trasportare sul pianale ben 400 kg di peso e com'è facile intuire venne utilizzata per i compiti più disparati; postazione radio mobile, mezzo smontabile aviotrasportato, per trasportare feriti, mitragliatrici e qualsiasi tipo di equipaggiamento.L'Alce era un monocilindrico (con cilindro orizzontale) da 500 centimetri cubici che erogava 13 cavalli in grado di spingere i ben 178 kg della versione monoposto a ben 90 chilometri orari in quarta velocità: il serbatoio aveva una capacità di 13,5 litri e l'autonomia era di circa 300 chilometri.
Tra gli "optional" in alcune versioni (specialmente quelle dei bersaglieri) c'era una mitragliatrice Breda installata sul perno della forcella anteriore. Una gran moto che si rivelò robustissima in ogni condizione e che "sopravvisse" ai campi di battaglia, tanto che nel '46, a guerra finita, la produzione riprese quando venne posta in commercio la Superalce.
Curiosità da MotoCult: un modello restaurato della Moto Guzzi Alce venne utilizzata anche durante le riprese de "Il mandolino del Capitano Corelli", con Nicolas Cage(vedere ultima foto della gallery), ambientato a Cefalonia durante la famigerata strage della Divisione Aqui.