domenica 26 febbraio 2017
COME LEGGERE UNA CARTA DI CIRCOLAZIONE
come si legge una carta di circolazione e cosa significano le varie sigle è molto importante, soprattutto in caso di richiesta di pezzi di ricambio.
(A) numero di immatricolazione (targa)
(B) data della prima immatricolazione del veicolo
(C.2.1) cognome o ragione sociale
(C.2.3) indirizzo nello Stato membro di immatricolazione alla data di rilascio del documento
(C.3.1) cognome o ragione sociale
(C.3.2) nome(i o iniziale/i (se del caso)
(C.3.3) indirizzo nello Stato membro di immatricolazione alla data di rilascio del documento
(D.1) marca veicolo
(D.2) tipo veicolo
(D.3) denominazione/i commerciale/i
(E) numero di identificazione del veicolo(telaio)
(F.1) massa massima a carico tecnicamente ammissibile, ad eccezione dei motocicli
(F.2) massa massima a carico ammissibile del veicolo in servizio nello Stato membro di immatricolazione
(F.3) massa massima a carico ammissibile dell'insieme in servizio nello Stato membro di immatricolazione
(G) massa del veicolo in servizio carrozzato e munito del dispositivo di attacco per i veicoli trattori di categoria diversa dalla M1
(I) data di immatricolazione alla quale si riferisce la carta di circolazione
(J) categoria del veicolo
(J.1) destinazione ed uso del veicolo
(J.2) carrozzeria del veicolo
(K) numero di omologazione del tipo (se disponibile)
(L) numero di assi
(N.1) ripartizione tra gli assi della massa massima a carico tecnicamente ammissibile (per i veicoli con massa totale superiore a 3500 kg) asse 1 (kg)
(N.2) asse 2 (kg), se del caso
(N.3) asse 3 (kg), se del caso
(N.4) asse 4 (kg), se del caso
(N.5) asse 5 (kg), se del caso
(O.1) massa massima a rimorchio tecnicamente ammissibile con rimorchio frenato (kg)
(O.2) massa massima a rimorchio tecnicamente ammissibile con rimorchio non frenato (kg)
(P.1) cilindrata (cm3)
(P.2) potenza netta massima (kW) (se disponibile)
(P.3) tipo di combustibile o di alimentazione
(P.5) numero di identificazione del motore
(Q) rapporto potenza/massa in kW/kg (solo per i motocicli)
(S.1) numero di posti a sedere, compreso quello del conducente
(S.2) numero di posti in piedi (se del caso).
(U.1) livello sonoro a veicolo fermo [dB(A)]
(U.2) livello sonoro a regime del motore (giri*min-1)
(V.1) CO (g/km o g/kWh)
(V.2) HC (g/km o g/kWh)
(V.3) NOx (g/km o g/kWh)
(V.5) particolato per i motori diesel (g/km o g/kWh)
(V.7) CO2 (g/km)
(V.9) indicazione della classe ambientale di omologazione CE.
domenica 12 febbraio 2017
Come funziona l’assicurazione auto e moto d’epoca?
Le assicurazioni veicoli “vintage” possono considerarsi davvero vantaggiose per i proprietari di auto e moto d’epoca. Esse divergono dalla normale Rca perché consentono di risparmiare non poco sul premio finale assicurativo grazie a particolari condizioni, come quelle di seguito riportate. La classe di merito fissa è uno degli aspetti positivi di questo tipo di polizze, non soggette al sistema Bonus/Malus e che non permettono il declassamento e l’aumento del costo assicurazione in seguito a sinistri. Generalmente inoltre, questo tipo di assicurazioni costano meno, e consentono anche ai collezionisti proprietari di parchi auto e moto di risparmiare. La maggior parte delle compagnie assicurative riservano a questi ultimi la c.d. formula Garage, che permette di assicurare diversi veicoli a prezzo scontato.
Quali sono i requisiti per assicurare i veicoli “vintage”? In primo luogo esiste un’età minima per stipulare un’assicurazione auto e moto d’epoca, fissata per legge a 23 anni. Il veicolo d’epoca inoltre, non può essere utilizzato per un anno intero, perché la copertura è sottoposta a particolari limiti temporali da parte delle compagnie assicurative.
E’ importante sapere come la stessa circolazione dei veicoli d’epoca è consentita solo in occasione di raduni e manifestazioni, che bisogna indicare tutti i nomi dei conducenti al momento della sottoscrizione della polizza (la guida libera è infatti inclusa nel prezzo) è che è essenziale ai fini assicurativi presentare il certificato di iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano).
domenica 5 febbraio 2017
COME SCEGLIORE IL COLORE PER LA TUA MOTO
Colori delle auto? Si scelgono così
Anche se, secondo gli analisti, il rosso è destinato a diventare nei prossimi anni il colore più "gettonato" delle nostre automobili, la scelta dei singoli clienti può riflettere aspetti della loro personalità.
Sia pure con qualche differenza di qualche punto di percentuale fra loro, tutte le più recenti indagini di mercato concordano fondamentalmente sul fatto che bianco, grigio e nero sono i colori che oggi troviamo sulla maggior parte delle automobili che escono dalle catene di montaggio. Alle spalle di questi tre colori, che raccolgono mediamente dal 18% al 22% delle preferenze si posizionano, in ordine decrescente rosso (9%), beige (8%), blu (7%), verde (2%).
Ovviamente questi valori non sono uguali in tutte le parti del mondo: moda, tradizioni e culture locali incidono infatti in modo differente sulle scelte del pubblico. E soprattutto non rappresentano solo i gusti dei clienti, ma anche scelte fatte a priori dai costruttori.
Programmando infatti la produzione e di conseguenza la verniciatura delle vetture che usciranno dalle catene di montaggio, le Case automobilistiche si preoccupano da un lato di evadere le richieste provenienti dai concessionari e, loro tramite, dai singoli clienti, e dall'altro interpretano quelle che sulla base della loro esperienza e delle informazioni di cui dispongono ritengono possano essere le aspettative del mercato e, di conseguenza, verniciano le vetture nella ragionevole aspettativa che siano accettate da un buon numero di clienti. Per questo motivo avviene molto spesso che il cliente non acquisti l'auto del colore che realmente desidera, bensì quella del colore che gli propone il venditore della concessionaria in virtù della sua disponibilità immediata od a breve termine in concessionaria.
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